Internet senza frontiere è stato il principio base (quasi mai sfidato) sottostante ai processi gemelli di (i) approfondimento della globalizzazione e (ii) trasformazione digitale. Questo ha generato enormi efficienze e profitti tramite (a) benefici dell’intercambio; (b) incontro di offerta e domanda (incluso sfruttamento di preferenze “long tail”); (c) l’innovazione e la sua rapida diffusione.
Risultato e al contempo motore di ciò è la grande convergenza a livello globale nella esperienza di consumo – almeno per le classi medie (che sono fortemente cresciute globalmente). L’emblema di questo processo è l’ecommerce e in particolare il B2C cross-border.
Tuttavia, possono considerazioni geopolitiche condurre a (i) un internet più frammentaria, “balcanizzata”? (ii) catene di approvvigionamento frammentate, meno efficienti e resilienti? ed anche (iii) divergenze nelle esperienze di consumo e opportunità per l’export? Quali rischi ed opportunità per l’economia italiana ed europea?